Ronaldo Luis Nazario da Lima, senza dubbio uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, ha rilasciato una lunga intervista fiume ad “I Signori del Calcio”, trasmissione in onda su Sky Sport.

Il brasiliano, parla della sua nuova esperienza da presidente del Valladolid. Ma ha ripercorso anche la sua carriera da calciatore, costellata da tante giocate di classe pura, ma anche da tantissimi e gravi infortuni che ne hanno limitato tantissimo il rrendimento.

Ronaldo: “In Italia amato come non mai”

Parentesi importante quella interista, nella carriera del brasiliano che in 5 stagioni, ha potuto giocare solo 68 partite. Proprio a quegli anni, infatti, risale il doppio infortunio al tendine rotuleo del ginocchio destro, che mise addirittura a rischio la sua carriera.

Il fenomeno però resterà per sempre nella storia dell’Inter e della serie A tutta. I suoi 49 goal e la sua classe cristallina non verranno mai dimenticati. Anzi andranno trasmesse ad i posteri. Ecco le sue parole sui suoi anni nerazzurri:

L’Inter è nel mio cuore e lo sarà per sempre. Sono stati 5 anni bellissimi della mia vita. In una città che ho imparato ad amare, con la gente che mi ha voluto veramente molto bene. Ho un amore per Milano e per l’Inter che credo mi rimarrà dentro per sempre. 

L’amore che ho sentito e ricevuto in Italia non l’ho sentito da nessun’altra parte. Senza dubbio. Ora da presidente devo dire che Moratti è una forte fonte di ispirazione per me. L’ex patron nerazzurro mi ha insegnato tantissimo, dai valori fondamentali, ai rapporti con i calciatori, compreso come gestire uno come me. Sicuramente il rapporto umano che lui ha sempre avuto con tutti quanti, non lo dimenticherò mai.

È una persona meravigliosa che ti guarda negli occhi e ti tratta sempre in maniera gentile. Nel corso della mia carriera ho commesso tanti errori, è normale, non rifarei alcune cose. Ad esempio non rimetterei il Presidente Moratti spalle al muro per decidere il mio futuro. Nel momento in cui gli chiesi di mandare via Cuper altrimenti me ne sarei andato via io, Moratti non ha avuto altra scelta se non quella di tenere l’allenatore argentino. Perciò non lo rifarei, cercherei piuttosto di far prevalere la mia idea in un’altra maniera“.